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Burnout

Burnout nel settore eventi: cos’è e 9 consigli pratici per gestirlo

Il tema della salute mentale sta diventando sempre più rilevante, sia a livello personale che lavorativo.
Lo stress e il conseguente rischio di burnout sono tra le principali sfide che i professionisti di oggi devono affrontare, specialmente nel settore degli eventi, dove è necessario gestire situazioni stressanti di ogni genere: dalle decisioni finanziare e il loro impatto, alla gestione delle persone e un livello di multitasking talvolta estremo.

Quando si parla di benessere mentale non si intende semplicemente l’assenza di sintomi, ma è uno stato che permette alle persone di affrontare lo stress e sviluppare le proprie capacità, per imparare e lavorare in modo efficace. Al contrario, una cattiva salute mentale influenza negativamente tutti gli aspetti della vita della persona: dalla sfera emotiva e sociale al benessere fisico, e può inevitabilmente compromettere la produttività sul lavoro.

Per la maggioranza della popolazione, lavoro e salute mentale sono strettamente collegati, tanto che sono stati identificati i cosiddetti “rischi psicosociali”: rischi derivanti da progettazione, organizzazione e gestione carenti, ma anche da un contesto ambientale e sociale del lavoro inadeguato; che possono arrecare danni alla salute psico-fisica del lavoratore.

Per quanto riguarda la salute mentale, una delle condizioni che i rischi psicosociali possono causare sul posto di lavoro è il burnout.

Cos’è il burnout?

Nonostante se ne parli dagli anni ’70, la sindrome del burnout è stata riconosciuta come una diagnosi ufficiale dall’OMS solo nel 2019 e, allo stato attuale, ufficialmente fa riferimento solo alle esperienze lavorative. Il burnout può essere definito come:

“una sindrome (…) risultante da uno stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo. È caratterizzata da tre dimensioni: 1) sentimenti di esaurimento o esaurimento energetico; 2) maggiore distanza mentale dal proprio lavoro o sentimenti di negativismo o cinismo legato al proprio lavoro e 3) un senso di inefficacia e di mancanza di realizzazione.” 

– Organizzazione mondiale della Sanità

Differenza tra stress e burnout

Per prevenire e gestire il burnout, dobbiamo prima capire i dettagli della condizione e le differenze tra stress e burnout che, nonostante possano essere collegati, non sono la stessa cosa:

  • Stress: è una reazione momentanea a pressioni mentali o emotive esterne che possono sembrare opprimenti. È una risposta normale – a volte necessaria – del corpo a situazioni che richiedono un aumento dell’attenzione o dell’impegno. Se gestito in modo efficace, lo stress può avere un effetto benefico, stimolando la produttività e la crescita personale. Tuttavia, se diventa cronico, può compromettere il benessere psicofisico.
  • Burnout: è uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale causato da stress lavorativo prolungato. A differenza dello stress, che può derivare da qualsiasi evento, il burnout è strettamente legato ai luoghi di lavoro. Coloro che soffrono di questa sindrome sperimentano un disimpegno emotivo e pratico dal lavoro, dovuto alla perdita di motivazione e autostima, che culminano nel ritiro dal lavoro. Il burnout ha ripercussioni negative non solo per il singolo individuo, ma per l’intera organizzazione lavorativa.

Quindi, la differenza principale tra stress e burnout è legata al modo in cui le persone affrontano il problema. Con lo stress, le persone vengono stimolate e si impegnano di più; il burnout porta invece a una perdita di fiducia in se stessi e a un conseguente disimpegno.

Insorgenza ed evoluzione

Sono state identificate 4 fasi nell’evoluzione della sindrome da burnout:

  1. Prima fase, “Entusiasmo idealistico”: il lavoratore investe molte energie nel lavoro, si sente motivato dalla sua scelta professionale e si crea delle aspettative alte e irrealistiche di “onnipotenza”. In questa fase il soggetto è molto attivo e si tende a sacrificare la vita personale per il lavoro.
  2. Seconda fase, “Stagnazione”: il soggetto continua a lavorare, ma si rende conto che il lavoro non lo soddisfa del tutto e i risultati dei suoi sforzi lavorativi cominciano ad apparire inconsistenti; inizia ad affrontare difficoltà e insuccessi professionali in modo passivo o negativo.
  3. Terza fase, “Frustrazione”: la sindrome si aggrava, con una profonda sensazione di inutilità e frustrazione, solitamente supportata dallo scarso apprezzamento da parte di colleghi o clienti. Il lavoratore può manifestare sintomi d’ansia, aggressività verso se stesso o gli altri, e comportamenti di fuga o ritiro dal lavoro.
  4. Quarta fase, “Disimpegno”: vi è un graduale distacco emotivo e pratico dal lavoro, che porta all’apatia e a una vera e propria “morte professionale”.

Sintomi del burnout

I sintomi del burnout possono essere divisi in due grandi categorie: quelli che riguardano la sfera emotiva e cognitiva e quelli di tipo fisico o psicosomatico.

  • sintomi emotivi e cognitivi: crollo delle energie psichiche, difficoltà di concentrazione, crollo della motivazione, caduta dell’autostima, rabbia e risentimento; sensazione di perdita di controllo; agitazione, irritabilità e nervosismo; infelicità e preoccupazione costante.
  • sintomi fisici (o psicosomatici): stanchezza, insonnia, tachicardia, emicranie e mal di testa, mal di stomaco e problemi digestivi, tensioni muscolari e mal di schiena, disturbi dell’appetito, ecc.

Oltre a questi sintomi, il burnout può portare (o aggravare) all’abuso di alcol, cibo, farmaci o sostanze psicoattive; senza l’intervento di un professionista possono insorgere isolamento sociale, autolesionismo, difficoltà nelle relazioni, ansia, attacchi di panico e depressione.

Consigli pratici per gestire lo stress e il burnout

Ora che conosciamo tutto ciò che c’è da sapere sullo stress legato al lavoro e il burnout, andiamo a identificare alcuni modi per gestire lo stress e prevenire il burnout.

Sappiamo che uno stress eccessivo può provocare danni mentali e fisici, oltre a portare al burnout; ma eliminare del tutto lo stress potrebbe essere controproducente: livelli di stress moderati possono avere un effetto benefico, aiutando le persone a essere più produttive e a performare quando necessario. Dovremmo invece concentrarci sul migliorare la gestione dello stress e cambiare il modo in cui lo percepiamo.

Ecco alcuni consigli pratici per affrontare lo stress e prevenire il burnout:

Riposo
Il consiglio più grande è riposare. Niente levatacce prima del canto del gallo, niente più schermi fino a tarda notte, ignora i fuffaguru dell’hustle culture: lavora sodo ma riserva il giusto tempo per riposare come meriti.

Rilassati con i tuoi hobby preferiti
Ti piace il giardinaggio? Giocare con i tuoi animali? Hai una serie tv preferita? Ami passeggiare, o banalmente ami rilassarti sul divano? Fallo!
I professionisti degli eventi dovrebbero poter coltivare le proprie passioni al di fuori del settore professionale, come gli hobby e passare del tempo con le persone che amano.

Pratica la respirazione profonda
Anche la pratica della respirazione profonda è fondamentale. Molti studi hanno dimostrato come la respirazione abbia effetti benefici sul nostro corpo e sulla nostra mente, aiutandoci a ristabilire alcuni naturali equilibri.

Dai priorità alle tue esigenze
Spesso veniamo coinvolti in un mondo in cui ci sentiamo obbligati a fare tutto, sempre, per tutti; e finiamo per dimenticarci di prenderci cura di noi stessi. Inizia perciò a ritagliarti un piccolo spazio riservato a te e chiediti: cosa è importante per me, come mi piacerebbe passare il tempo?

Stabilisci confini sani
È importante riconoscere che i professionisti degli eventi hanno priorità diverse (come essere introversi) e a volte le persone non hanno voglia di relazionarsi con gli altri tutto il tempo. Ed è qui che entrano in gioco i confini (o boundaries): conoscere se stessi e i propri limiti e non aver paura di dire di no. Stabilire dei limiti non ti rende meno competente nel tuo lavoro, qualunque esso sia.

Ascolta il tuo corpo
Non dimenticare di ascoltare il tuo corpo. Dobbiamo arrivare a comprendere che il nostro corpo è una macchina estremamente efficiente ed è molto importante ascoltarla: eventuali “malfunzionamenti” sono i suoi segnali per comunicare che c’è qualcosa che non va. La salute mentale non è soltanto un concetto astratto, bensì è strettamente collegata al benessere fisico.

Cerca un aiuto professionale quando ne senti il bisogno
Adotta l’approccio che funziona meglio per te quando devi gestire stress e/o ​​burnout e lavora con professionisti medici qualificati ogni volta che è necessario.
Lasciare stare Dr. Google o i consigli trovati sui gruppi social: rivolgiti a un terapeuta e prenditi cura del tuo benessere mentale.

Prenditi cura della tua salute fisica
Per prevenire il burnout, ricarica la tua energia ed inizia a prenderti cura in modo adeguato anche della tua salute fisica. Come? Dormendo bene, mangiando sano e facendo esercizio fisico.

Rivaluta il tuo carico di lavoro
Se sei entrato nelle prime fasi di burnout, devi fermati, riposare e poi ricominciare. Inizia rivalutando il tuo carico di lavoro e, se la tua lista di cose da fare è troppo lunga, discutine con il tuo manager. A cosa devi dare la priorità? Cosa può aspettare? Si può delegare qualcosa? Aiutati usando la matrice di Eisenhower per fare queste valutazioni. 
In primis, le organizzazioni dovrebbero pensare al benessere dei dipendenti quando pianificano un evento o un progetto, valutando il livello di pressione e stress che il programma può causare.

Conclusioni

In conclusione, è evidente che lo stress e il burnout possono avere effetti estremamente negativi sulla vita personale e lavorativa dei professionisti degli eventi. Quindi, per riuscire a gestire lo stress ed evitare di andare il burnout è importante coltivare buone abitudini come: la cura del proprio benessere mentale e fisico, stabilire confini sani e prendersi del tempo per se stessi.

Ma per far si che questo problema si riduca al minimo, anche le aziende dovrebbero fare la loro parte, lavorando insieme ai dipendenti per creare un ambiente di lavoro sano, utilizzare strumenti che aiutino a semplificare e ottimizzare il lavoro, e garantire tempo libero di qualità da dedicare alla vita personale. In questo modo anche la produttività dei singoli ne gioverà stimolando idee e crescita.

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